Fisco: Partite Iva, concordato preventivo anche per chi ha già presentato la dichiarazione.

Fisco: Partite Iva, concordato preventivo anche per chi ha già presentato la dichiarazione.

Pronta la circolare con i chiarimenti per chi possiede la partita Iva. Possibile inviare un modello correttivo per chi ha già inviato Redditi.

Concordato preventivo per le partite Iva ancora accessibile per chi ha già inviato la dichiarazione dei redditi 2024 (relativa al periodo d’imposta 2023). Sarà, infatti, possibile inviare un modello correttivo nei termini entro il 31 ottobre per formalizzare le adesioni. Il chiarimento arriva dalla (corposa) circolare 18/E/2024 firmata dal direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e il cui imminente arrivo era stato anticipato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo durante il convegno organizzato venerdì 12 settembre dall’Ordine dei commercialisti di Velletri.

Un emendamento presentato al Senato al Decreto omnibus propone una sanatoria sui redditi non dichiarati dal 2018 al 2023 per le imprese e lavoratori autonomi che aderiscono al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre.

Si propone, in pratica, una “tripla sanatoria fiscale” che consente di far emergere e regolarizzare i redditi non dichiarati e relativi al quinquennio 2018-2023 (cioè lungo tutto il periodo ancora accertabile dall’agenzia delle Entrate) attraverso un ravvedimento speciale prevedendo:

  • il pagamento di un’imposta sostitutiva (in pratica una flat tax), parametrata al proprio livello di affidabilità fiscale (Isa), sulla differenza tra il reddito dichiarato e quello evaso.
    Infatti coloro che, aderendo al concordato, denunciassero questi arretrati si vedrebbe tassati i redditi “nascosti” con le aliquote alleggerite già previste per i futuri incrementi di redditi proposti con il concordato: 10% per chi ha un voto in pagella fiscale superiore a otto, 12% per chi ha un punteggio tra sei e otto e 15% per chi si colloca sotto quel livello.
  • La riduzione dell’imponibile su cui calcolare il dovuto, sempre in base all’affidabilità fiscale ISA.
    In pratica, la percentuale di rivalutazione aumenta al diminuire del punteggio Isa, mentre l’aliquota dell’imposta sostitutiva diminuisce al crescere dello stesso punteggio, con un trattamento fiscale privilegiato riservato ai contribuenti ritenuti più affidabili. La base imponibile si riduce al:
    • 5% da applicare per ogni annualità «evasa» per chi ha un Indice di affidabilità fiscale pari a 10
    • 10% per chi ha un Indice di affidabilità fiscale tra l’8 e il 10 ed è quindi ancora ritenuto «affidabile»
    • 20% per chi ha un Indice di affidabilità fiscale tra 6 e 8»;
    • 30% % per chi ha un Indice di affidabilità fiscale tra 4 e 6;
    • 40% per chi ha un Indice di affidabilità fiscale tra 3 e 4;
    • 50% per chi non raggiunge un Indice di affidabilità fiscale pari al 3.
  • La riduzione dell’imposta sostituiva di un ulteriore 30% per i periodi d’imposta 2020 e 2021, colpiti dall’emergenza Covid

Il versamento dovrà avvenire entro marzo 2025, ma è prevista anche una dilazione in 24 rate con un interesse annuale del 2%.

Una volta che i redditi siano stati regolarizzati tramite questa sanatoria con rottamazione, i contribuenti non potranno più essere soggetti ad accertamenti o ispezioni da parte dell’Agenzia delle Entrate per gli anni coperti dalla sanatoria stessa.

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