Decreto sanzioni fiscali: in arrivo riduzioni e sconti sul fronte amministrativo e penale.
All’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di ieri 21 febbraio 2024 il Decreto sulle sanzioni fiscali: riduzioni da un quinto a un terzo. In attuazione della riforma, si interviene sulla proporzionalità delle sanzioni amministrative, maggiore chiarezza e sconti sul fronte penale.
Si è compiuto ieri un ulteriore passo avanti nel percorso di attuazione della riforma del sistema tributario: il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sulle sanzioni fiscali, il nono della serie.
Sul piano amministrativo, “verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità”: è questa la sintesi delle novità che arriva, come riporta l’agenzia di stampa ANSA, dal viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo.
La revisione del meccanismo sanzionatorio tributario segue la traccia definita dall’articolo 20 della legge delega.
Secondo le prime indiscrezioni emerse sul fronte penale si prevederà una linea più morbida in caso di evasione per necessità. Nessuno sconto, invece, in caso di frodi e altri tipi di violazioni gravi.
Decreto sanzioni fiscali: le novità della riforma sulle modalità di calcolo
Il decreto di attuazione della riforma sulle sanzioni fiscali ha come obiettivo principale quello di razionalizzare il sistema sanzionatorio amministrativo e penale, anche attraverso una maggiore integrazione tra i diversi tipi di sanzione.
Si va verso nuovi schemi anche per allinearsi agli standard europei, esigenza sottolineata dallo stesso viceministro Leo anche nelle scorse settimane.
Il principio della proporzionalità orienta le modifiche sul piano amministrativo.
Nel resto dell’UE i meccanismi sanzionatori non superano il 60 per cento dell’imposta omessa. In Italia, ad esempio, il calcolo delle somme dovute in caso di violazioni non si basa su una percentuale fissa ma su una soglia minima e massima, schema che potrebbe essere superato con le novità della riforma fiscale.
Decreto sanzioni fiscali: riduzioni per quelle amministrative e sconti per quelle penali
Con le novità in arrivo, come anticipa il quotidiano Il Sole 24 Ore nell’edizione del 21 febbraio, le penalità potrebbero attestarsi sul 70 per cento per arrivare, considerando anche il meccanismo del ravvedimento operoso, a una media del 60 per cento, in linea con l’UE.
Si profila un meccanismo mobile di riduzione o aumento delle somme dovute in relazione alle circostanze in cui vengono commesse le violazioni.
All’orizzonte, poi, c’è anche una distinzione più netta e rigorosa per la compensazione indebita di crediti di imposta non spettanti e inesistenti.
“Per le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi”, ha sintetizzato Maurizio Leo.
La linea si ammorbidisce, infatti, anche per chi ha in corso pagamenti rateali. Mentre nessuna agevolazione è all’orizzonte in caso di frodi o altre violazioni gravi, come ad esempio le omesse dichiarazioni.
“Lo Stato infatti deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi”, ha concluso il viceministro.
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